20 marzo_ s. Marino
Oggi, il Vangelo del giorno, ci dice che le cose che Gesù udito da Padre, ora le dice al mondo
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui. Gv 8,21-30
Gesù supera ogni barriera, lo vogliono morto. Ma non può tacere, la morte non può fermare la Parola. E lo dice con forza, lo afferma, sapendo bene di scandalizzare. La sua missione lo ha condotto a prendere coscienza della sua natura profonda, quell'identità che egli stesso scopre con la sua umanissima intelligenza. Ora è tutto evidente: Gesù non conosce Dio per la sua straordinaria sensibilità spirituale, ma perché lui e il Padre sono la stessa cosa.
Meditazione del Vangelo del giorno preparata dalle sorelle Clarisse del Monastero Santa Chiara di Oristano
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