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Una sera di fine inverno

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Foto: Emanuela Serra e Antonio Puglia

Sono tornato al Monastero Santa Chiara, a fine inverno, preludio sostenuto di primavera, con una luce lattea di pioggia lieve, la sera, annusando le mimose quasi sfiorite, per necessità di sublime, per assaporare il silenzio nelle pause di una musica che mi distrae dalla violenza delle parole e delle immagini della guerra, così vicina e dentro la pena del mio cuore. Sono andato senza desiderio per dare adito alla mia immaginazione di vagare tra l'amato timbro del pianoforte e il vibrante suono del clarinetto. Nessuna domanda mi sono posto e non ho osato cercare nessuna risposta al mio sguardo e alle mie orecchie, confidando di inciampare in un attimo di bellezza. Antonio Puglia è un clarinettista di valore, sassarese, formazione con prestigiosi maestri, apprezzato musicista in ogni dove, interprete brillante e divertito, dirige la Scuola civica di musica di Oristano. Emanuela Serra, pianista stupenda, amica cara delle monache di clausura, appassionata organizzatrice di concerti in loro favore. Loro sono molto affiatati, e l'intesa è totale nei brani di un programma tenero, scanzonato, intimo, affettuoso, dalle sonorità sorprendenti che divagano dalle geografie nazionali a quelle magiare, a quelle medio orientali ebraiche ed arabe. Non sono in grado di raccontare ogni singolo brano se non con lo stupore che ogni volta mi distrae e il vagare in fantasie a cui non ho parole da affiancare, forse qualche colore tenue da associare, o qualche sferzata di vento nell'improvviso staccato e nel travolgente ritmo di un allegro dopo la carezza lieve di un adagio sussurrato dal clarinetto. Sessanta minuti di musica iniziata con la presa in giro di Rossini, con un brano del clarinettista ungherese Béla Kovacs. E poi sento perdermi nella meravigliosa lirica delle Danze Rumene di Bela Bartok, mi commuovo nel silenzio. Antonio Puglia e Emanuela Serra son davvero strepitosi quando offrono alcuni brani di Ennio Morricone. Il clarinetto è in grado di dissacrare e di approfondire il pathos delle melodie del premio oscar nazionale. Senza soluzione di continuità per il duo è la volta di alcuni brani di Michele Mangani, compositore e direttore d'orchestra contemporaneo che ci delizia con un Intermezzo, Tre danze latine ed una irresistibile Suite ebraica. Immancabile il bis dopo tanti applausi di un folto pubblico che riempie i due lati perpendicolari del chiostro come due navate di una chiesa aperta al mondo.La sera è calata nel chiostro e la luce è blu, tra la pioggia lieve che annuncia primavera. Finito il concerto ritorna l'ansia di un tempo infelice di guerra che aspira alla pace con il desiderio e la preghiera. (g.c.)

Grazie di cuore all'Associazione Ellipsis, alla Scuola Civica di Musica, all'Accademia Sardegna e al M° Antonio Puglia e al M° Emanuela Serra. 

avVolti e non voltati!
I concerti nel Monastero 2022

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Martedì, 21 Gennaio 2025
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